La Balestra

 

La balestra in uso nel Balestro del Girifalco è una riproduzione della "balestra da posta" o "balestra grossa" medioevale italiana. E' composta da una parte in legno (faggio o noce) detto teniere a cui sono fissate piastre in acciaio che lo rendono particolarmente robusto e resistente ai contraccolpi dello sgancio della noce. La noce, in bronzo, serve a tenere la corda dell' arco che libera premendo il grilletto. L'arco della balestra è in acciaio e la sua corda in fibra vegetale. La freccia o "verretta" è un fusto di legno sagomato completato da un puntale in acciaio e due mezze penne applicate sui fianchi che servono a stabilizzarla in volo. Una balestra  può essere lunga da 130 a 150 cm e pesa in media 15 Kg mentre la lunghezza della freccia è compresa fra 40 e 60 cm e pesa da 100 a 150 g.

 

L'origine della balestra è antichissima e si crede sia nata in Mesopotamia intorno al 2000 avanti cristo. In Europa comparve solamente mille aCodice sulle pendette di Giustiniano XIII sec.nni dopo negli eserciti greci e romani (balista). Successivamente la balestra continuò ad essere adottata dall'esercito di Bisanzio ed in seguito se ne fece largo uso durante la prima Crociata. Venne sempre più perfezionata per diventare un'arma micidiale da cui dipendevano le sorti di una battaglia fino al punto che Papa Innocenzo II, durante il Secondo Concilio Lateranense del 1139, vietò ai Cristiani di adoperarla tranne che per battersi contro gli infedeli "Illam mortiferam artem Deo odibilem ballistariorum et sagittariorum Christianos et Catholicos eserceri de cetero sub anathemate prohibemus".  In Italia  furono inizialmente le Repubbliche marinare di Genova e Pisa a far uso di quest'arma, successivamente con la nascita dei Comuni e delle milizie cittadine la balestra si diffuse ancor più rapidamente specialmente nell'Italia centrale. La balestra era molto più precisa e potente rispetto all'arco ma aveva il "difetto di essere lenta", cioè un balestriere impiegava molto più tempo a caricare la sua arma rispetto ad un arciere. Questo difetto veniva ovviato usando la balestra dall'alto delle mura cittadine o fortificazioni di castelli dove il balestriere aveva tempo di ricaricarla in tutta sicurezza. Spesso il balestriere era seguito da un pavesaro che durante la battaglia lo proteggeva con un grande scudo e azionava il girello per caricare l'arma al balestriere. La balestra ebbe il suo inesorabile declino con l'avvento delle armi da fuoco anche se a Massa Marittima si è accertato il suo uso anche in epoche più recenti non per scopi militari ma venatori.

 

 

 

 

 

Balestra antica all'italiana